Lectio XXII Domenica B

Mc 7, 1ss

 All’origine della disputa sulla tradizione degli antichi c’è la disinvoltura di alcuni discepoli di Gesù, che prendono cibo con mani impure, cioè non lavate con acqua lustrale.

Scribi e farisei sollevano a Gesù il problema del rispetto della cosiddetta tradizione degli antichi, ovvero della tradizione orale che si tramandava attraverso l’insegnamento dei rabbini e che si faceva risalire a Mosè.

Precetti e pratiche della tradizione orale erano considerati importanti quanto la Legge di Mosè perché la applicavano alle situazioni concrete della vita.

 Gesù risponde loro con inaudita durezza.

Prima richiama la denuncia di Isaia contro un culto reso con le labbra anziché col cuore, osservando precetti umani anziché i comandamenti divini.

Poi denuncia direttamente l’ipocrisia dei suoi interlocutori abili ad osservare la tradizione degli antichi e a trascurare i comandamenti di Dio.

E fa l’esempio di una pratica che gli scribi di quel tempo approvavano con evidente cattiva fede, quando, col pretesto dell’offerta religiosa, si lasciavano i genitori nella loro miseria.

 Dopo la disputa, Gesù espone il suo insegnamento.

Alla folla dice solennemente: Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo.

Ai discepoli spiega: Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può contaminarlo, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?.

Ed elenca dodici comportamenti che nascono dal cuore e contaminano gli uomini perché contraddicono la seconda tavola della Legge.

 I doni di Dio, compresi gli alimenti, sono puri: il problema è che cosa ne fa l’uomo.

La purezza non si pone a livello degli alimenti ma dei sentimenti, non dell’esteriorità ma dell’interiorità.

La base dell’autentica osservanza è un cuore che si lascia purificare dall’egoismo e dalla presunzione, un cuore aperto alla Parola di Dio e disposto ad accogliere la salvezza di Gesù.

In questo modo Gesù non prende di mira la premura di applicare la Legge alle situazioni concrete, ma il rischio di allontanarsi dal nucleo della volontà di Dio.

 Fratelli, interrogate il vostro cuore, analizzate il vostro intimo, vedete quanto amore si trova in voi, e accrescetelo. … Si dice, degli oggetti di grande valore che sono preziosi, e che alcuni sono più preziosi di altri. …Ma cos’è più prezioso dell’amore? Secondo voi, qual è il suo prezzo, e come stabilirlo? Il denaro e i beni che possiedi costituiscono il valore del tuo patrimonio. L’amore che hai dentro di te costituisce il valore della tua persona stessa (S. Agostino).

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